lunedì 14 maggio 2012

Rimbocchiamoci le maniche!


I giochi fatti insieme alle insegnanti e ai bambini della IIIA della scuola Marsili sono stati Totem, Baratto e Isola nell’intento di creare un percorso che andasse dall’esplorare le caratteristiche personali di ognuno, allo scambio reciproco e alla cooperazione:  “Ti dono la qualità che io ho e che a te manca, ricevo in dono da te la qualità che tu hai e che a me manca” e alla fine un gioco che li vede alle prese con lo spirito di gruppo, in cui autogestione e capacità di mediare sono le doti che potrebbero garantire la sopravvivenza su un’isola deserta senza adulti! Ma se leggere su un blog di isole deserte ci fa vagare con la fantasia verso paradisi incontaminati e luoghi non ancora civilizzati, ciò che è emerso dal lavoro con la IIIA ci riporta prepotentemente alla nostra società. Sono emersi infatti alcuni aspetti che la società in cui viviamo enfatizza all’esasperazione come la competitività, l’attenzione alla prestazione, a scapito di sentimenti di solidarietà, amicizia e autoconsapevolezza. Da anni ormai Jonas studia quei cambiamenti sociali che ci hanno portati al consumismo, ad avere poco tempo per riflettere sui nostri desideri e sulle nostre attitudini, poco tempo per seguire le inclinazioni personali anche se dovessero andare contro lo stile di vita che questa società cerca di imporci. È una società che ci vuole tutti uguali, tutti dediti al consumo e alla prestazione e poco al pensiero controcorrente che faccia venir fuori la nostra soggettività. È emerso che anche i bambini risentono di questo clima e che la misura della prestazione corre il rischio a volte di essere confusa con la misura del valore di ognuno.

Cosa si può fare? Qual è il compito degli adulti nel contesto sociale odierno? 
Mettersi insieme e lavorare! Scuola e famiglia hanno il compito di cooperare per creare un clima che permetta ai bambini di sentire meno la pressione dell’Altro sociale e di essere…bambini!

Buon lavoro allora! Siamo con voi!!

mercoledì 9 maggio 2012

UNA CLASSE PICCINA PICCINA


Ecco che per me si apre un mondo nuovo, “piccoli bambini che giocano, disegnano, si divertono”.  Ecco la prima impressione che ho avuto entrando nella 1°A della scuola Marconi di Villanova di Castenaso.

Il racconto di Giona è piaciuto molto ai bambini, per questo motivo si è deciso di giocare con loro, si, giocare ad interpretare la storia di Giona, chi ha preferito personificare Giona, chi la balena, chi il capitano e così via. Poi, ancora su Giona ma con qualcosa di nuovo, qualcosa di particolare, “Cosa fareste voi se la balena vomitasse Giona in questa classe? ”. In questo modo si è dato spazio ai piccoli di poter disegnare e successivamente mettere in parola, dicendo la loro opinione, a volte facendo un po’ fatica a volte molto naturalmente.

Tramite il disegno i bambini hanno dato spazio alla loro creatività, alla loro immaginazione e devo dire, sono stati proprio bravi! Ringrazio i bambini e le insegnanti per questa bellissima esperienza!

giovedì 3 maggio 2012

- Cipì…cipì, voglio uscire di qui!- gridava lui…


Gli incontri con le insegnanti e con i bambini della IA della scuola Marsili sono stati incentrati su quanto è difficile per i piccoli uccellini lasciare il nido caldo e accogliente, questa è la metafora che descrive una delle caratteristiche di questa classe e che ci ha accompagnato nel percorso di giochi.
Abbiamo scelto il racconto di Mario Lodi “Cipì”, un uccellino piccolo e curioso di vedere il mondo che stava fuori dal nido e oltre le ali calde e protettive della mamma.


Dopo il racconto della storia, reso suggestivo e partecipato dalla maestra, i piccoli uccellini si sono immedesimati in Cipì entrando dentro il nido preparato per loro, un nido colorato e abbastanza grande da contenerli tutti!
Come ti senti a stare dentro al nido? E fuori? Quali potrebbero essere i vantaggi di essere usciti dal nido? Cosa c’è fuori che fa paura?.. quante cose su cui riflettere! E quante cose da disegnare!
Il secondo passaggio ha visto i piccoli uccellini attori, in gruppi hanno interpretato il personaggio della storia con cui più si identificavano: Cipì, Chiccolaggiù, Beccoduro, Nastro d’argento, Palla di fuoco e hanno inventato una storia che lo aveva come protagonista.


Per separarsi a volte i bambini usano degli oggetti che caricano di valore affettivo, quegli oggetti sono molto importanti perché rappresentano qualcuno che fisicamente in quel momento non c’è ma che simbolicamente fa sentire la sua presenza, sono quegli oggetti che Winnicott chiamerebbe transazionali, che accompagnano il bambino in un passaggio da una situazione ad un’altra e può piano piano costruire la sua indipendenza. Il terzo gioco si è incentrato dunque sul disegno dell’oggetto preferito da ognuno e tutti i disegni poi sono stati usati per inventare una storia. 

…Abitava isolata la Popolazione Rumorosa…


Racconterò in questo post l’avventura vissuta insieme agli abitanti della IIA della scuola elementare Mazzini.

Arrivata con un atterraggio d’emergenza su un’isola sperduta in mezzo all’oceano, mi sono imbattuta negli unici abitanti del posto che mi hanno accolta presentandosi come la Popolazione Rumorosa. Ho potuto osservare fin da subito una grande varietà di nomi, culture, facce di bambini molto diverse tra di loro e che non stavano ferme un attimo né tanto meno in silenzio.

Iniziamo il nostro percorso da una fiaba di Gozzano raccontata dall’insegnante che ha condotto i giochi, la fiaba di Nevina e Fiordaprile, una principessa e un principe che appartenevano a due regni molto diversi tra loro e poco compatibili: il regno dell’inverno e il regno della primavera. La principessa Nevina apprende un giorno da una rondine, che esiste un mondo diverso dal suo pieno di fiori e colori, incuriosita Nevina si avvicina ma capisce presto che per quanto bello, quel mondo non è il suo e torna a casa. Stare insieme non sempre vuol dire fondersi, omologarsi, amalgamarsi, a volte due culture possono stare vicine senza però partecipare mai l’una alla vita dell’altra perché questo è nella loro natura. Un finale alternativo creato da loro vedeva invece Nevina e Fiordaprile insieme nonostante le difficoltà!

Con il gioco del Totem e dell’Autototem si sono scoperti animali e qualità sia proprie che dell’altro. Il gruppo è costituito da singoli che a volte hanno bisogno di una mano per conoscersi! E dulcis in fundo la popolazione Rumorosa ha cercato delle soluzioni per stare meglio insieme, per esempio i bambini hanno detto che: può servire l’amicizia, è necessario osservare le regole, è opportuno ascoltare i consigli degli adulti ma anche dei compagni o di bambini esterni alla classe. Se si vuole un clima sereno è necessario che ognuno contribuisca! L’ultimo giorno abbiamo scritto tutte le soluzioni alla lavagna e un bambino ha detto: in effetti queste soluzioni potrebbero andar bene anche per noi e non solo per la popolazione Rumorosa!