giovedì 3 maggio 2012

- Cipì…cipì, voglio uscire di qui!- gridava lui…


Gli incontri con le insegnanti e con i bambini della IA della scuola Marsili sono stati incentrati su quanto è difficile per i piccoli uccellini lasciare il nido caldo e accogliente, questa è la metafora che descrive una delle caratteristiche di questa classe e che ci ha accompagnato nel percorso di giochi.
Abbiamo scelto il racconto di Mario Lodi “Cipì”, un uccellino piccolo e curioso di vedere il mondo che stava fuori dal nido e oltre le ali calde e protettive della mamma.


Dopo il racconto della storia, reso suggestivo e partecipato dalla maestra, i piccoli uccellini si sono immedesimati in Cipì entrando dentro il nido preparato per loro, un nido colorato e abbastanza grande da contenerli tutti!
Come ti senti a stare dentro al nido? E fuori? Quali potrebbero essere i vantaggi di essere usciti dal nido? Cosa c’è fuori che fa paura?.. quante cose su cui riflettere! E quante cose da disegnare!
Il secondo passaggio ha visto i piccoli uccellini attori, in gruppi hanno interpretato il personaggio della storia con cui più si identificavano: Cipì, Chiccolaggiù, Beccoduro, Nastro d’argento, Palla di fuoco e hanno inventato una storia che lo aveva come protagonista.


Per separarsi a volte i bambini usano degli oggetti che caricano di valore affettivo, quegli oggetti sono molto importanti perché rappresentano qualcuno che fisicamente in quel momento non c’è ma che simbolicamente fa sentire la sua presenza, sono quegli oggetti che Winnicott chiamerebbe transazionali, che accompagnano il bambino in un passaggio da una situazione ad un’altra e può piano piano costruire la sua indipendenza. Il terzo gioco si è incentrato dunque sul disegno dell’oggetto preferito da ognuno e tutti i disegni poi sono stati usati per inventare una storia. 

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