Gli incontri con le insegnanti e con i bambini della IA
della scuola Marsili sono stati incentrati su quanto è difficile per i piccoli
uccellini lasciare il nido caldo e accogliente, questa è la metafora che descrive
una delle caratteristiche di questa classe e che ci ha accompagnato nel
percorso di giochi.
Abbiamo scelto il racconto di Mario Lodi “Cipì”, un
uccellino piccolo e curioso di vedere il mondo che stava fuori dal nido e oltre
le ali calde e protettive della mamma.

Dopo il racconto della storia, reso suggestivo e partecipato
dalla maestra, i piccoli uccellini si sono immedesimati in Cipì entrando dentro
il nido preparato per loro, un nido colorato e abbastanza grande da contenerli
tutti!
Come ti senti a stare dentro al nido? E fuori? Quali potrebbero
essere i vantaggi di essere usciti dal nido? Cosa c’è fuori che fa paura?..
quante cose su cui riflettere! E quante cose da disegnare!
Il secondo passaggio ha visto i piccoli uccellini attori, in
gruppi hanno interpretato il personaggio della storia con cui più si
identificavano: Cipì, Chiccolaggiù, Beccoduro, Nastro d’argento, Palla di fuoco
e hanno inventato una storia che lo aveva come protagonista.
Per separarsi a volte i bambini usano degli oggetti che
caricano di valore affettivo, quegli oggetti sono molto importanti perché rappresentano
qualcuno che fisicamente in quel momento non c’è ma che simbolicamente fa
sentire la sua presenza, sono quegli oggetti che Winnicott chiamerebbe transazionali,
che accompagnano il bambino in un passaggio da una situazione ad un’altra e può
piano piano costruire la sua indipendenza. Il terzo gioco si è incentrato
dunque sul disegno dell’oggetto preferito da ognuno e tutti i disegni poi sono
stati usati per inventare una storia.
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